MELBOURNE: DOPO UNO DEI LOCKDOWN PIÙ SEVERI AL MONDO LA CITTÀ RINASCE

“Beati voi che potete uscire e avete zero casi!” è una delle frasi che amici e parenti in Italia mi rivolgono più spesso in questi giorni.

 Si fa presto però a dimenticare che, se adesso a Melbourne possiamo andare a bere una birra in un locale o a cena al ristorante, è anche perché abbiamo affrontato uno dei lockdown più lunghi e severi del mondo: è durato per ben 16 settimane.

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Melbourne in lockdown. Photo by James Henry.

Cosa è successo esattamente in Australia, e più precisamente a Melbourne?

Marzo 2020

Mentre in Europa il virus e mieteva migliaia di vittime, qui osservavamo con apprensione le mosse dei vari paesi.

Tra tutti spiccava l’Italia, sfortunatissima ad essere stata colpita per prima, ma estremamente coraggiosa nell’adottare misure rigide con disciplina e un pizzico di proverbiale creatività tutta Italiana.

Le immagini di Italiani che cantano e ballano nei loro balconi sono arrivate anche qui in Australia, e sono state accolte con grande dolcezza e ammirazione.

A Marzo però il virus è arrivato anche a Melbourne e sono state prese numerose misure di sicurezza. Il 16 Marzo è stato dichiarato lo stato di emergenza, e il 20 Marzo è stato l’ultimo giorno in cui ho lavorato in ufficio, in questo 2020, prima di passare 100% allo smart working.

Le misure economiche

Ciò che mi ha piacevolmente colpito, sono state le iniziative economiche del Governo australiano per aiutare i cittadini durante la pandemia. Le enormi cifre messe a disposizione in tempi record hanno, secondo me, fatto la differenza.

Attraverso il programma JobKeeper, ogni cittadino (o residente permanente) ha diritto a ricevere 1500 dollari ogni due settimane.
Il denaro viene erogato dal datore di lavoro il quale lo riceve a sua volta dallo Stato.

Questa iniziativa ha lo scopo di mantenere (to keep) i posti di lavoro, ed aiutare i datori a non licenziare.
La somma di denaro è uguale per tutti, a prescindere dallo stipendio pre-covid (sì, anche se era minore, mentre se era maggiore il pagamento della differenza spetta al datore di lavoro).

Con il programma JobSeeker invece, l’Australia vuole aiutare i cittadini che hanno perso il lavoro a trovarne uno nuovo. Il programma esisteva già, ma è stato aggiornato durante la pandemia con l’aggiunta di 250 dollari ogni due settimane oltre alla cifra già prevista (Coronavirus supplement).

I dettagli del programma JobSeeker, dedicato a coloro che cercano un lavoro.
Gli aiuti agli immigrati

Avrei potuto lasciare questo paragrafo bianco. Coloro che come me sono sprovvisti di cittadinanza o di residenza permanente, gli immigrati, non hanno ricevuto aiuti da parte del Governo, che li ha addirittura invitati ad andarsene, se non economicamente autosufficienti.

Gli aiuti previsti per gli immigrati sono stati scarsi e pressoché insignificanti.

Qualcuno potrebbe pensare “Prima gli australiani!”, “La situazione è già abbastanza difficile per gli australiani, il Governo non può pensare anche agli immigrati!”. Personalmente non sono d’accordo, perché noi immigrati paghiamo le tasse come gli australiani (anzi, spesso ne paghiamo di più!) e in cambio non riceviamo servizi. Volete trattarmi meno bene di un australiano? Va bene. Ma da qui a non fare nulla ce ne passa. Specialmente in una occasione davvero straordinaria in cui si parla di salute. C’mon!

La seconda ondata e uno dei lockdown più severi al mondo
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Federation Square, Melbourne. Photo by James Henry.

Dopo essere riusciti a far appiattire la curva dei contagi alla fine di Maggio, una seconda ondata ha sconvolto l’Australia, anzi, lo stato del Victoria, a metà Giugno.

Alcuni australiani positivi di ritorno dall’estero stavano trascorrendo la quarantena in hotel, sotto sorveglianza, come da prassi. Non solo queste persone non hanno rispettato l’isolamento come avrebbero dovuto, ma la sorveglianza non ha fatto il suo dovere. Ciò ha scatenato una serie di contagi a catena e una nuova ondata, decisamente peggiore della prima, nel Victoria.

È stato necessario un severo lockdown di 16 settimane per far tornare la situazione nella norma. Sto parlando di coprifuoco dalle 20 alle 5, attività commerciali chiuse (tranne supermercati, farmacie, uffici postali e centri medici), ristoranti e bar aperti esclusivamente per take-away, divieto di fare la spesa più di una volta al giorno, divieto di ricevere ospiti. Siamo stati praticamente in letargo da Luglio ad Ottobre, e il 2 Agosto è stato dichiarato lo Stato di calamità o State of disaster.

Inoltre, indossare la mascherina è diventato obbligatorio prima in Australia che in Italia.

Fine lockdown

Oggi, 25 Novembre 2020, è il 26esimo giorno consecutivo che nel Victoria registriamo 0 nuovi casi e 0 morti. Inoltre ieri, per la prima volta da Febbraio, abbiamo registrato 0 casi attivi nello stato!

L’intento del Premier Andrews era quello di permetterci di passare un Natale “più simile al solito possibile” e devo dire che siamo proprio nella direzione giusta.
Dal 23 Novembre possiamo ricevere fino a 15 ospiti in casa, mentre dal 14 Dicembre potremo ospitare fino a 30 persone.

Inoltre, sempre dal 23 Novembre, le mascherine non sono più obbligatorie all’aperto, a patto che si riesca a rispettare il distanziamento.

Il confine tra il Victoria ed il Nuovo Galles del Sud (lo stato con capitale Sydney) è di nuovo aperto e non vedo l’ora di poter ricominciare a viaggiare.

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All’aeroporto di Sydney, dei cittadini festeggiano l’arrivo dei primi turisti da Melbourne dopo mesi. Photo by Jane Dempster.

Voi dove vi trovate? Siete in lockdown?
fatemelo sapere con un commento qui sotto!

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