DESTINAZIONI DA SOGNO IN AUSTRALIA – LE METE COSTIERE

Qui a Melbourne siamo ancora in lockdown.
Non so quando sarà consentito uscire dalla città, né tantomeno dall’Australia.

Avevo un bel progetto per il mese di Dicembre 2020: volevo passarlo in Italia per festeggiare i miei 30 anni e le feste insieme a famiglia e amici.
Purtroppo credo che questo sogno resterà tale, a causa della pandemia.

Ma chissà, magari avrò finalmente l’opportunità di restare qui in Australia ed esplorare questa parte del mondo, durante le ferie!
Sempre che aprano i confini del Victoria…

In tal caso, ho già in mente alcune mete desertiche che vorrei visitare, e di cui vi ho parlato nel mio articolo precedente. Oggi vi parlo invece delle mete costiere australiane che vorrei visitare appena sarà possibile.

La grande barriera corallina

Una delle sette meraviglie del mondo, Patrimonio dell’umanità secondo l’Unesco, la grande barriera corallina è la più grande estensione di corallo del pianeta.

Si trova nel Queensland, nel nord-est dell’Australia.
La barriera ospita una straordinaria biodiversità: non solo coralli o pesci di ogni genere, ma anche squali, tartarughe e molluschi.
Ciò che forse non tutti sanno è che purtroppo la grande barriera corallina sta morendo a causa del riscaldamento globale e il conseguente aumento delle temperature dell’acqua. Pare che solo nel 2016 la temperatura dell’acqua sia aumentata di ben 4 gradi!

Recentemente, grazie alla scarsa presenza di turisti dovuti alla pandemia, numerose guide subacquee australiane hanno potuto piantare oltre mille pezzi di corallo. Il loro obiettivo è di fare la loro parte per ripristinare la salute della grande barriera corallina.

I laghi rosa

L’Australia è ricca di attrazioni naturali davvero uniche, ma credo che poche possano superare i laghi rosa in fascino. Dal Western Australia, al South Australia, al Victoria, i laghi rosa sono numerosi. Ciò che li accomuna è la loro scarsa profondità e soprattutto l’altissima concentrazione salina nell’acqua, che ne determina il colore. Nei periodi più caldi, l’acqua evapora lasciando sul terreno una infinita distesa di sale rosa.
Spesso, questi laghi si trovano in aree remote, circondati da natura incontaminata. Nei loro pressi è piuttosto facile trovare percorsi naturali per fare passeggiate ed escursioni per tutti i gusti.

L’isola dei quokka

Conoscete il quokka? Il piccolo e simpatico marsupiale dall’espressione sempre sorridente?

Si tratta di una specie australiana in via di estinzione. Gli esemplari rimasti vivono quasi tutti su questa piccola isola. I restanti si trovano in aree protette, sempre nel Western Australia.

Il nome dell’isola è Rottnest , che significa nido di topi. Fu coniato dai primi coloni europei che, vedendo i quokka per la prima volta, li scambiarono per dei grossi topi.

Attenzione: sebbene la forma del viso di questo marsupiale sembri un sorriso sincero, ricordatevi che il quokka non sta sorridendo davvero. È solo la sua faccia. Non bisogna quindi approfittarsi di loro, né costringerli a farsi un selfie.
Inoltre, è assolutamente vietato dar loro da mangiare, al fine di preservare la loro salute.

Nonostante sia oggi considerata una meta turistica di tendenza, grazie alle sue spiagge, fauna e flora uniche, l’isola nasconde un passato dell’orrore.
Prima dell’arrivo degli europei, infatti, sull’isola viveva una comunità aborigena che è semplicemente… sparita. Nessuno sa con certezza che fine abbia fatto, ma purtroppo immaginarlo non è difficile.
Successivamente, l’isola fu trasformata in colonia penale per aborigeni.
Dopo avergli sottratto la loro terra con la forza, i coloni costrinsero gli aborigeni ai lavori forzati, facendo loro erigere palazzi, chiese, musei e altri edifici.
In quegli anni, molti aborigeni trovarono la morte per malattia o per mano degli europei.
Solo recentemente l’isola è stata convertita in meta turistica.

Mi dispiace concludere così amaramente la descrizione di questa meta, ma questo luogo non può essere considerato una meta per le vacanze senza conoscere la sua vera storia.

Byron Bay

In genere non sono una amante delle mete cosiddette mainstream, ma è pur vero che se milioni di persone ogni anno si dirigono a visitare lo stesso posto, un motivo ci sarà. Byron Bay è una cittadina del New South Wales (lo stesso stato di cui Sydney è capitale), si affaccia sull’oceano e conta meno di 10mila abitanti.
Il clima della città viene descritto dagli amanti del caldo e dell’estate (come me) come il clima perfetto, con estate calde ed inverni tiepidi.
La temperatura media in inverno è di circa 19 gradi, mentre la minima è di 12 gradi. La temperatura media d’estate è di 27 gradi, con notti fresche e ventilate. Un paradiso, insomma. Uno di quei posti in cui non devi fare il cambio di stagione.

Meta prediletta da surfisti e amanti del mare, Byron Bay vanta alcune tra le spiagge più belle d’Australia, se non del mondo. L’acqua del mare di Byron Bay ha una temperatura che va dai 18 gradi d’inverno ai 26 d’estate.
Questi dati sono di grande importanza a livello di comunicazione turistica e di viaggio, perché solitamente le acque d’Australia, per quanto azzurre e cristalline, sono fredde al punto da rendere impossibile fare un bagno.

Byron Bay è anche casa di numerosi brand australiani eco-solidali di ogni genere: dall’abbigliamento, all’arredamento della casa, al make-up, negozi plastic free, biologici di ogni genere. Fare shopping a Byron Bay non è certo economico, ma i prodotti sono di altissima qualità, fatti a mano in Australia e dal basso impatto ambientale.

Insomma, Byron Bay è ciò che in Europa immaginiamo quando sentiamo parlare di Australia: una cittadina dove fa sempre caldo, popolata di surfisti e gente in copricostume e ciabatte, locali notturni di ogni genere e spiagge da sogno.
Sarà anche mainstream, ma resta comunque da non perdere!

Nel prossimo articolo vi parlerò di altre mete australiane, o raggiungibili dall’Australia, che ho definito “speciali” e che vorrei visitare appena l’apertura dei confini di stati e territori, o addirittura quelli nazionali, lo consentirà.

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