La foresta urbana, situata in Via San Cesario e a poche centinaia di metri dal palazzo della Questura, è un gioiello incastonato nella città di Lecce, una delle più belle e suggestive capitali del barocco in Europa.
In passato, l’area in cui sorge la maestosa selva era un’immensa cava utilizzata per l’estrazione della pietra leccese. Quest’ultima ha permesso nei secoli agli abili scalpellini leccesi di realizzare le bellissime architetture barocche ben visibili per tutto il centro storico di Lecce ed ammirate da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Dopo la sua dismissione, a metà del secolo scorso, la cava si trasformò in una vera e propria discarica a cielo aperto, dove chiunque, fermandosi sul ciglio della strada sovrastante, poteva gettare, in maniera indisturbata, rifiuti d’ogni tipo.
Con il trascorrere degli anni, la natura si è però ripresa i suoi spazi, trasformando la cava in un vero e proprio giardino sotterraneo fatto di alberi, cespugli, erbe e fiori, che oggi popolano le cavità e i terrazzamenti, un tempo aree di lavoro dei cavatori.
Questa bellissima oasi verde è stata solo di recente riscoperta e valorizzata dai volontari del WWF Salento, i quali si sono impegnati in opere di bonifica, messa in sicurezza e rifacimento dei sentieri, rendendo fruibili le diverse aree che caratterizzano la foresta.
La lussureggiante foresta che regala un viaggio nella storia
Oltrepassando un piccolo cancello a strapiombo, s’incontra una lussureggiante foresta di circa due ettari con antichi orti e giardini circondati da muri a secco. In un affascinante percorso naturalistico tra pini ombreggianti e lecci alternati ad ulivi secolari, l’edera, come un cavatore, ha nel tempo scavato, con la sua incredibile forza, nei resti di quelli che un tempo erano i luoghi di lavoro della cava, regalando ai visitatori la sensazione di compiere un vero e proprio viaggio nella storia.
La parete dorata di pietra leccese spicca, infatti, in tutta la sua bellezza e incornicia il vivido verde della foresta, mentre casupole in pietra – usate un tempo come riparo o deposito attrezzi – si ergono tra ripide rocce, a testimoniare le vicende di quegli uomini che hanno faticato per estrarre la rinomata pietra locale.
Piccoli oggetti come un ferro di cavallo arrugginito, un frammento decorato di un piatto in terracotta ed alcune monete antiche sono recentemente riaffiorati in questa foresta urbana e rappresentano testimonianze di epoche ormai lontane ma che costituiscono una parte fondamentale del patrimonio culturale salentino.
La biodiversità della foresta urbana
Grazie alle peculiari condizioni microclimatiche, i visitatori possono ammirare un ambiente “seminaturale”, nel quale convivono diverse piante da frutto come il gelso, il fico, il cotogno, il pero, il nespolo, il fico d’India, l’olivo, il limone, l’arancio, il noce, il pesco, il ciliegio, ma anche specie vegetali prevalentemente esotiche tra le quali iris, narciso, gelsomino, rose, caprifoglio giapponese e scille. Queste ultime sono state scoperte per caso dai volontari del WWF Salento, a seguito di interventi di pulizia dei giardini confinanti.
In questa immensa oasi verde, è dominante la macchia mediterranea. Qui si possono trovare specie vegetali come l’alloro, il viburno, il rosmarino. Non mancano, inoltre, specie tipiche di “gariga” come il clinopodio, il timo, la santoreggia, l’origano e piante appartenenti alla famiglia delle Orchidacee, tra cui l’ofride garganica.
Di notevole rilevanza è infine il patrimonio faunistico, caratterizzato dalla presenza di una grande varietà di uccelli come pettirossi, cince, fanelli, occhiocotti, scriccioli, fringuelli, usignoli, taccole, gazze, oltre che mammiferi come la volpe, il riccio e la donnola.
La foresta urbana di Lecce rappresenta un vero e proprio angolo di biodiversità colmo di meraviglie! Un luogo, per anni, dimenticato da tutti che ha tuttavia custodito secoli di storia. Una storia che ha permesso a Lecce di diventare una delle capitali mondiali dell’arte barocca.
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