LA BELLEZZA DELLA VAL BADIA

Ogni anno mi concedo qualche giorno in mezzo alla natura prima di iniziare le vacanze vere e proprie, stavolta è toccato alla Val Badia.

E, ogni anno, capisco che sto per raggiungere questo luogo che amo molto non appena vedo il campanile a punta che sembra entrare nell’A22 del Brennero.
Dopo poco il verde mi riempie gli occhi, la natura mi sovrasta e io inizio a respirare.

La Val Badia è una terra vera, semplice e delicata

Lo vedi nelle persone che ti sorridono quando ti incontrano, lo senti nei cibi genuini e con pochi fronzoli, lo ascolti nel silenzio quando inizi una passeggiata.
A me piace viaggiare e conoscere posti nuovi, ma in questo consueto fine settimana di fine giugno amo cullarmi nelle abitudini che mi rigenerano.

Il primo passaggio, solitamente, è al mulino di San Lorenzo di Sebato ad acquistare qualche farina, qualche cereale per la colazione e qualche legume per le zuppe autunnali.

Adoro questo posticino: appena varcata la soglia riesci a sentire il lavoro che c’è dietro ad ogni prodotto. Scegliere è difficile, perché davvero c’è di tutto, e già immagino nuove ricette da sperimentare!

Un altro luogo imperdibile è una cena all’Osteria Plazores a San Vigilio.

Oltre al contesto, meraviglioso sia all’interno che nel giardino esterno, i piatti sono semplicemente deliziosi.

Prodotti rigorosamente locali, ma adattati alla modernità e presentati sempre con grazia e gentilezza. Questo, per esempio, era un filetto di agnello con purè alla vaniglia e pak choi.

Una delle ragioni per cui, ogni anno, mi concedo due giorni in questo luogo magico è, chiaramente, la natura.

Le dolomiti all’orizzonte, il verde dei prati, i fiori che colorano i campi.

Da non perdere una gita all’altopiano di Piz la Ila, raggiungibile con un veloce viaggio in ovovia da La Villa. Appena arrivati si sente un sussulto al cuore: le montagne fanno da contorno e sono così nitide che sembra di poterle toccare.
La Marmolada e il Campolongo svettano nel cielo blu.
Da qui partono tantissime passeggiate, più o meno impegnative, che connettono tra loro aree gioco e rifugi dove è possibile ristorarsi.

Anche qui, ormai, ho un preferito che è Piz Arlara. La posizione è da togliere il fiato, la cucina anche, il personale gentilissimo; insomma quasi non si ha voglia di andare via! Le tagliatelle al pino mugo sono una specialità così come il piatto del rocciatore: uova, patate e speck: perfetto per riprendere le forze!
Chiaramente anche per dormire, ormai, vado sempre nello stesso posto: l’accoglienza di Tecla è impareggiabile e la sua cucina è la tradizione ladina all’ennesima potenza.
A renderlo un posto speciale anche la vista che, ogni anno, mi stupisce sempre.

Questa volta, poi, sono capitata nel fine settimana della festa del Sacro Cuore di Gesù. Quindi ho assistito all’accensione del fuoco da parte dei proprietari di Ciasa Urban, come da tradizione locale. E assistere, dalla terrazza, alla visione dei campi di fronte che si accendevano di mille lucine è stato davvero emozionante. Insomma, un fine settimana così ha davvero la capacità di rigenerare animo e corpo, ora sono pronta al rush finale!

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