Ottobre e novembre sono mesi dove Alba è sinonimo di fiera, quella del tartufo bianco il pregiatissimo fungo, si perché il tartufo lo ricordo non è un tubero pur crescendo sotto terra.
Quest’annata è particolarmente produttiva, ma sta risentendo delle temperature calde autunnali che rendono la terra ancora molto morbida e piena d’acqua favorendo le muffe. Io non mi preoccupo poiché i produttori seri conoscono molto bene territorio, ambiente e necessità delle loro tartufaie. Un consiglio qui in fiera non mangiate, i prezzi sono davvero spropositati.
Il centro del piccolo spazio fieristico è il fulcro da visitare e dove acquistare al meglio
Ogni produttore ha la sua vetrina, a voi l’ardua scelta, su quale di loro sa fare meglio il commerciale di se stesso. Io mi fido dei consigli di Marco Montà, il Trifulau del Roero. Marco oltre a darci molti dettagli sul prodotto senza essere troppo profesur o venditore, insegna come si conserva il gustoso fungo. In frigorifero per una quindicina di giorni, avvolto in carta assorbente tipo kleenex che deve essere cambiata tutti i giorni.
Come lo consuma? Facile, grattato in quantità sulle pietanze preferite, dalla pasta fresca alla carne, anche se il mio preferito rimane l’uovo all’occhio di bue. La differenza sostanziale del bianco o nero è questa: il primo si gusta freddo, il secondo lo si deve scaldare, l’ideale è scaldarlo in grassi tipo il burro.
In questo giorno c’è un’altro evento che mi ha portato ad Alba…
L’amica Laura Gobbi inaugura la collaborazione di Coremiostyle con l’ottica People e la Bipede in quanto testimonial non può certo esimersi dalla partecipazione. Poi la parte vanesia di Mamy immortalata dal fotografo Dave Carletti, non mi darà tregua per mesi.
Ma, ma, ma io dico … Bipede ‘umbriaca almeno i bicchieri da degustazione toglieteli! Coremiostyle è il simbolo dell’autoironia e di quei piccoli accadimenti giornalieri. Gentilezze, sorrisi elargiti spesso senza neanche esserne consapevoli, ma che per chi li riceve possono essere il raddrizzamento della giornataccia o il sollievo di un dolore.
Andando verso il treno che mi riporta a Torino, scopro il centro di Alba.
Piccole contrade che somigliano a caruggi, tutte addobbate con le bandiere dei rioni e i relativi colori, tanti negozi di artigianato. Vecchie mercerie dove spiccano grandi matasse di lana gatto, ma anche negozi di alta moda e … il Baccanale! In ogni piazza artisti di strada, giochi e costumi medioevali, mele candite, vino e birra a fiumi un paese che per il mese di ottobre ritrova tutta l’atmosfera del tempo che fu. Il prossimo anno magari mi riesce di venire per il Palio degli Asini.
Torino, la Mole Antonelliana
Progettata per essere una sinagoga, così alta non piacque agli ebrei committenti che abbandonarono il progetto … meno male va! Oggi con i suoi 113 metri di altezza, una base piramidale, in una città da sempre centro esoterico, si dice che canalizzi tutta l’energia positiva proveniente dal cielo e dalla terra.
Al suo interno ha sede il Museo Nazionale del Cinema, unico nel suo genere in Italia.
Una sorpresa che parte dallo studio dell’occhio umano … come vediamo e come il cervello riceve le visioni e le immagazzina nella memoria? Un percorso di studio, prove e tanta inventiva in questo percorso che mi porta dalle origini del cinema fino ai giorni attuali. Un Museo che sorprende e che merita una visita esclusiva, perché qui potrete vedere dove nascono i sogni.
Scrivi un Commento