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A Sapporo per scoprire la natura e le tradizioni dell’Hokkaidō

Sapporo

Tanto lontano (se parliamo di una prospettiva italiana) quanto affascinante, il Giappone è una meta sempre più ambita dai viaggiatori nostrani, attirati tanto dall’eleganza della tradizione quanto dall’imponenza dei grattacieli e dall’abbondanza di spunti per appagare i bisogni più nerd.

Le mete che un neofita del Sol Levante generalmente include nel proprio programma di viaggio sono Tokyo, Kyoto e Osaka. Questi sono ricchi di punti di interesse ma anche ottime basi dalle quali spostarsi per fare gite in giornata.
In molti, però, non riescono a resistere al desiderio di tornare ancora una o più volte in questo arcipelago tutto da scoprire. Se non si può biasimare la scelta di tornare a perdersi fra le ammalianti strade della capitale, non bisogna dimenticare che ci sono oltre 6000 isole da scoprire.

Una delle quattro isole più grandi, nonché quella probabilmente più nota, Honshū.

Più a Nord – e non a caso la traduzione del suo nome significa “via per il mare settentrionale” – c’è Hokkaidō (Kyūshū e Shikoku sono le altre due). Un vero e proprio tesoro sotto il profilo naturalistico. L’isola è infatti molto apprezzata da chi è alla ricerca di un angolo di Giappone meno moderno e più tradizionale, e da chi in una vacanza cerca un risvolto sportivo. D’inverno le nevicate sono la gioia degli amanti degli sport invernali. Mentre d’estate colline e montagne si coprono di un manto verde che scatena i cuori degli escursionisti e rilassa chi preferisce osservare la natura da un onsen.

Se non sapete da che parte iniziare la scoperta di questa incantevole isola, Sapporo è la scelta giusta.

I collegamenti aerei da Tokyo sono frequenti e ci vogliono solo 90 di volo per arrivare. Ci sono voli gestiti da compagnie di linea quali ANA e JAL e altri operati da compagnie low cost. Se si vuole sfruttare al massimo l’utilissimo Japan Rail Pass non mancano le opzioni su binari, ma in questo caso i tempi di viaggio si allungano fino a 7 ore.
Anche se piccola, la città offre diversi spunti per perdersi e rimanere incantati. A partire dall’Odori Park, un parco che attraversa la città da Est a Ovest e si estende per 1.5 km. Oltre che per gli alberi, i fiori e le fontane, il parco è noto per la sua vivacità, infatti ospita diversi festival durante il corso dell’anno (se vi piacciono la birra e lo street food, segnate sul calendario le prossime date del Sapporo Odori Beer Garden).

Attraversando il parco non si può non notare la TV Tower

Sicuramente più modesta rispetto alla celebre Tokyo Tower, ma non mancherà di farvi brillare gli occhi nel vederla illuminata di sera. Un altro simbolo della città è la Torre dell’Orologio, si tratta del monumento più antico di Sapporo e il suo carillon continua a suonare dal lontano 1881.
Uno degli aspetti più piacevoli, almeno nella bella stagione, è la possibilità di visitare ciò che la città ha da offrire semplicemente muovendosi a piedi. In questo modo non si perde la possibilità di imbattersi in un ristorantino tipico, in un tempio o semplicemente in un negozio di manga e merchandising del quale non immaginavamo di sentire il bisogno (come un contenitore per lo scotch a forma di Crystal Star di Sailor Moon).

A proposito di shopping, quando la voglia di far scaldare la carta di credito diventa incontenibile, uno dei posti nei quali perdersi è Tanukikoji Shopping Arkade

Una galleria commerciale lunga circa un kilometro nella quale si susseguono circa 200 negozi. Degni di nota sono il Kit-Kat store, nel quale si possono trovare gusti quali sakè, tè verde, patata dolce, mela e wasabi, e il mitico Donki, un discount store su più piani dal quale è impossibile uscire a mani vuote.

Di sera l’arteria principale della città diventa Susukino, un quartiere popolato da persone in cerca di divertimento di ogni tipo. Oltre alle sale giochi e agli immancabili locali per il karaoke, entrambe esperienze assolutamente da provare durante il soggiorno in Giappone, non è raro imbattersi in diversi locali a luci rosse che vanno dai club più tradizionali alle soap land, nei quali i salary men (ma non solo) si rifugiano per farsi fare il bagno da attraenti ragazze. In mezzo ai locali illuminati è nascosta una via così piccola che se non la si conosce rischia di passare inosservata, ma è proprio lì, a Ramen Alley, che si nascondono i migliori ramen della città.

I ramen sono uno dei piatti più iconici della cucina giapponese

Sono composti da tagliatelle di tipo cinese servite in brodo (generalmente a base di carne, pesce, miso o salsa di soia) e arricchito da topping di diverso tipo quali carne di maiale, erba cipollina, frutti di mare e germogli di soia. I ristoranti che compongono la “via del ramen” sono molto raccolti e di riassumono in circa una decina di posti tutti posizionati intorno al bancone; una volta seduti, si ordina il proprio piatto e si osserva il cuoco che con maestria e decisione prepara e assembla gli ingredienti in una deliziosa ciotola fumante. Per rimanere in tema gastronomico, un altro piatto da assaggiare è il Jingisukan, ovvero come i giapponesi pronunciano Genghis Khan. Si tratta di una pietanza a base di carne di montone (o agnello) cotta sulla piastra, i condimenti generalmente includono verza e germogli di soia, ma ogni ristorante può proporre piccole e grandi varianti.

Una buona idea per smaltire i peccati di gola è una gita al Takino Suzuran Hillside National Government Park, un grande parco situato a circa un’ora dal centro di Sapporo nel quale ammirare la natura in tutto il suo splendore o giocare con la neve durante l’inverno.

 

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