PESARIIS, LA VALLE DEL TEMPO

Pesariis sorge in una valle fuori dal tempo, ma del tempo è fedele custode.

Il caso e la storia
Il paradosso nasce dal caso: negli anni Venti del secolo scorso la ditta Solari, che già vantava una tradizione secolare, creò il primo orologio senza lancette, che nel tempo divenne monopolista nella neonata rete ferroviaria italiana.
Ben presto superò se stessa inventando la prima timbratrice, a controllo dei lavoratori dipendenti di tutto il mondo.
Sembrava il simbolo della modernità.
La tecnologia, però, ha corso veloce e ciò che era futuro fu ben presto confinato nelle stanze di un museo. Sebbene quello tradizionale meriti comunque una visita, il pregio del paese sta nell’incredibile esposizione outdoor.

 

Pesariis, un museo a cielo aperto
Un grande orologio ci accoglie al centro di Pesariis; nel caldo agostano ci pare incredibile leggere che i cerchi centrali rappresentino il ciclo della luna e del sole. Quest’ultimo non si chiude: dal 9 dicembre al 4 gennaio il sole non farà mai capolino al di là delle montagne.
Ci meravigliamo.


Eppure non basta: il dato si riferisce alla sola piazza. Bisognerà attendere un ulteriore mese perché tutto il paese venga di nuovo baciato dai caldi raggi.
Ancora all’astronomia si riferisce l’orologio dei pianeti.
Pesariis è piccola?
Ma è piccola anche la terra, al confronto col sistema solare, che si muove tutto come testimoniato da un marchingegno che riproduce nella sua evoluzione il suo moto perenne.
Eppure qui anche un bambino ha modo di sentirsi un gigante: basta raggiungere la meridiana analemmatica, posizionare i piedi nel modo giusto ed ecco che dalla nostra ombra potremo arguire l’ora esatta. L’orologio non concorda? Il problema è dell’Italia, non di Pesariis, fedele al tempo del suo meridiano.
E di notte, quando né sole né ombre possono aiutarci? A Pesariis non manca un orologio notturnale.Orologi a Pesariis

Trekking paesano a Pesariis
Alla ricerca di oggetti sempre più ingegnosi, che coinvolgono tutti i quattro elementi naturali (il sole è fuoco, giusto?), abbiamo battuto tutte le vie del paese.
Il trekking ci ha permesso di apprezzare il borghetto, in pieno stile alpino, fatto di stradine acciottolate e balconi fioriti. Con tutti quegli orologi a scandire il cammino, non si corre certo il rischio di giungere tardi all’appuntamento quotidiano con le campane carillon, che alle 17 in punto, dal sagrato della chiesa madre, diffondono il loro canto nel cielo della Carnia.

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