ACQUI TERME: L’ANTICO, LA TRADIZIONE, IL TERRITORIO

Ritrovare l’elegante atmosfera retrò di Acqui Terme un anno dopo nell’accogliente e storico Grand Hotel Terme Nuove e poi che dire di un piatto tipicamente Ligure?

Sua signoria la Farinata di Acqui Terme splurp! A me in genere non piace perché l’ho sempre trovata stopposetta. Questa dell’amico Danilo della Trattoria Farinata Mazzini è invece una piacevole sorpresa: bassa, morbida al limite da sembrare una crepe, con quel tanto di crosticina croccante. Servita caldissima con i tipici salumi tipo il filetto baciato, e formaggi come lo zola o il fantastico Roccaverano. La tradizione per la farinata nasce da nonno Ferruccio già nel 1948 che proponeva la ristorazione semplice contadina, frutto anche della posizione geografica sulla via del sale tra mare e monti, e la conseguente facilità di scambio di materie prime dal Piemonte la farina e il vino, dalla Liguria l’olio, il sale, le acciughe e il merluzzo.

Dopo lo “spuntino” di Danilo è necessario smaltire e quindi cosa di meglio che andare a caccia di fantasmi al Castello di Mornasco!

Il nome lo prende dal borgo stesso poco fuori Acqui Terme. Decisamente medioevale e poi con il tempo che temporaleggia tutto assume la sua più consona ambientazione, tranne gli interni del maniero sob! Vi consiglio di visitarli bendati, ascoltano i fasti e le glorie raccontate da Franca Mollo attuale proprietaria assieme al “Principe” Aldo Cichero. Bendati si, perché ascoltare Franca e la passione per la storia di questo posto, del loro innamorarsi prima del giardino e dell’albero secolare e vedere il nulla degli interni del castello è quantomeno destabilizzante. Il Principe ci racconta che prima del loro acquisto i vecchi proprietari vendettero tutto in un’asta che pare faccia ancora storia nella vita di questo territorio. Oggi i locali del maniero sono in realtà sito di esposizioni temporanee e anche fidelizzate di complementi di arredo, dipinti e sculture di artisti contemporanei.

Acqui Terme

La cosa più interessante è la passione di Aldo per l’antiquariato

Da esperto cataruf ha collezionato nei sotterranei un’invidiabile collezione di manufatti. Un consiglio: fissatevi dei tempi massimi per la visita poiché ogni manufatto ha una storia da raccontarvi e Aldo le sa proprio tutte. Le prigioni sono visitabili ma occorrerà tutta la mia fantasia e la bravura narrativa di Franca e Aldo per fare vivere ciò che si suppone avvenisse in questi pochi metri quadri.
La cosa che più mi colpisce è il fatto che queste prigioni sono verso l’alto e non nei sotterranei. L’ultimo piano (non esiste ascensore), offre una vista mozzafiato sulla valle e nelle giornate di buon tempo la visione di quasi tutti i castelli limitrofi.

Torno in città perché il programma lo richiede , ma mentirei se non ammettessi la scappata all’Enoteca Regionale.

Mica mi perdo una goduriosa degustazione di vini del territorio, del resto si sa #èperlavoro.
E rieccomi pronto per la cena. Solo l’idea mi fa gonfiare perfino la coda pant, pant, e così da: Oh! X Bacco proseguo con il rosato di Acqui e piccoli assaggi di ravioli ai vari ripieni.
Oggi sperimento nuovamente il cavallo servo-assistito che Aad Van Opstal della  ebike acquiterme ha messo a disposizione della mia Bipede e della banda de maltrainsema. Accompagnatore/guida d’eccezione in questo tour di 45km circa assieme ad Aad, niente “popodimeno” che il Sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini affiancato dall’Assessore al Turismo Lorenza Oselin e al Consigliere Comunale Mauro Piercarlo Benzi.

Big Bench community Project

Dopo le debite spiegazioni sul funzionamento del cavallo servo-assistito parto ben saldo alla cintura della Bipede con l’obbiettivo di conseguire il passaporto per le BBCP il Big Bench community Project. Cos’é? Un’idea di Chris Bangle, ne abbiamo già parlato su My Take qui. Le grandi panchine poste in posizione sempre panoramica su scenari che possano fare riflettere e donare pace e serenità nell’osservare il mondo che ci gravita intorno. Nato nel territorio piemontese ha ormai oltrepassato i confini. Il passaporto da far timbrare in ogni località che ospita una panchina è diventato un simpatico gadget al modico costo di 6 euro.

Il progetto ha lo scopo primario di far conoscere e promuovere le eccellenze di: artigianato, ambiente, cultura e cibo del territorio.

La vendita dei passaporti e le libere donazioni sono in parte destinate proprio ai comuni coinvolti da ogni nuova costruzione di panchina al fine di sostenere le comunità locali. Ora che sono passaportato mi rilasso sulla grande panchina colorata dove voi umani sembrate tornare cuccioli almeno nelle dimensioni. Questa in particolare, l’ultima nata tutta rosa è stata posizionata, inaugurata e benedetta da Don Flaviano in quel di Alice Bel Colle alla presenza del Sindaco locale e di altre autorità dei comuni limitrofi e nostra in qualità di relatori.

Rimonto sulla gamba della Bipede che a sua volta inforca il cavallo servo-assistito alla volta della sosta spuntino

La Cantina Marenco, già conosciuta nello scorso tour, è una certezza di sollazzo al panzotto “gnam, gnam”. L’offerta di merenda con tutti i prodotti del territorio sapientemente abbinati ai vini della cantina è davvero il simbolo dell’ospitalità e della qualità di questo territorio. Ma l’arrivo non è privo di adrenalinica avventura. “‘Sta Bipede imbranata ancora una volta mi casca sulla coda e gulp”. Mi trascina nel rotolamento fortunatamente fermato dalla provvidenziale ruota di Laura, nell’ilarità generale e con la coda dolorante mi appresto a risanarmi… in cantina eheheh!

Che bello rientrare nell’accogliente atmosfera retrò del Grand Hotel Nuove Terme

Mi fiondo subito nel centro benessere e nella piscina termale Purtroppo non ho il tempo di provare uno dei trattamenti ai fanghi che mi dicono vengano preparati proprio con l’acqua della Bollente, la fonte termale che sgorga a circa 70 gradi proprio al centro della città.
Gli acquesi sono soliti approvvigionarsi a questa fonte poiché le sue proprietà sono davvero notevoli se si sopporta un poco l’odore sulfureo dato da sacche di gas che si formano nel terreno.

Rilassato e drenato, eccomi pronto per la cena all’ Hotel Acqui & Beauty Centre, dove conosco la proprietaria Gianna davvero uno spettacolo di umana che ama il suo lavoro e la sua città. Tutto questo amore traspare nel suo modo di ospitare gli avventori al ristorante che serve solo prodotti del territorio e viene cucinato con le antiche ricette rispettando i tempi di cottura dei cibi e servito con un impeccabile e accurato servizio davvero a cinque stelle, nonostante le dichiarate tre. Torno successivamente per visitare tutto l’hotel e con sorpresa Gianna mi mostra anche la cucina e gli strumenti utilizzati. Nessuna sorpresa che tutto splenda e che ovunque aleggi un profumo di pulito. Anche la piccola SPA posizionata all’ultimo piano con la vista sui tetti è espressione di coccole e dolcezza, come il golosissimo gelato allo yogurt senza uova che ho gustato a fine cena.

Domenica, il tour volge al termine ma non si può lasciare Acqui Terme senza un ultimo giro con fermate shopping rigorosamente gastronomiche

Tra la storia che m’illustra la guida Simona vado gecogirando alla conoscenza di Antonio della Salumeria Centrale e del suo Filetto Baciato ovvero una lonza avvolta nel salame a pasta morbida o il suo Bruss, un formaggio forte come la gente di questa città, leggermente erborinato ideale da spalmare su un caldo crostino o sulle patate al cartoccio.

A proposito di pane e dolci semplici e goderecci, non mancate di visitare la pasticceria/panetteria Guazzo Giancarlo, proprio vicino al comune, antichi sapori, gentilezza e disponibilità sono da sempre la ricetta vincente, senza dimenticare che proprio vicino alla Trattoria Mazzini trovo la storica Drogheria Ledda, che mi attrae come una calamita con i suoi colorati incarti, in particolare quello fuxia che nasconde il prelibato amaretto al Brachetto. Molto altro troverete, e Alessandra Caneva saprà guidarvi nella scelta più appropriata anche se io continuerei a tuffarmi di vasca in vasca attraverso l’arcobaleno di gusti presenti nel negozio.

Sulle colline poco sopra Acqui domina i vigneti Villa Ottolenghi

I giardini sono sicuramente il punto di forza. Charme e relax qui non è solo un titolo di categoria, ma uno status di fatto, la signorilità con un tocco antico che si respira in villa è un invito al godimento. Ma lo sapete che nel centro di Acqui è possibile giocare a golf? Ebbene sì anche questo è possibile non è un campo enorme ma per allenarsi o solo avvicinarsi a questo sport è l’ideale anche per i costi molto contenuti.

È ora di pranzo e sono atteso all’hotel Valentino, proprio alle porte della città, dove poco distante vi sono le terme già visitate in precedenza e nelle vicinanze dell’altra fonte detta dell’acqua marcia. Questa ha una temperatura inferiore ai 20 gradi e ha ulteriori proprietà. Cortesia e ospitalità anche qui non mancano ma ormai ho decisamente bisogno di una pausa da cibo!

Ho deciso, rientro a piedi, recupero il bagaglio e proseguo per la stazione, così posso godere ancora di questa cittadina davvero rilassante, arrivederci alla prossima!

Vostro Gaudenzio

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