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“Pidrin, vini da ascoltare” nelle Colline Novaresi

Cantina Pidrin

“Il vino è una musica che avvolge,  la musica è il suono del vino. Due linguaggi universali, entrambi toccano le corde e fanno vibrare le nostre sensazioni. Vino e musica, musica e vino, l’uno si ritrova nell’altra. È da questo pensiero che prende vita il progetto Vino da ascoltare dell’azienda Pidrin”.

Ce lo ha raccontato Laura Gobbi, project manager e direttore artistico di importanti format di promozione e sviluppo del territorio. Siamo nelle Colline Novaresi, nelle terre del Nebbiolo dell’Alto Piemonte, a Borgomanero, in provincia di Novara. Qui i vini della famiglia Cerutti nascono con Pidrin e continuano con il figlio Marco, o forse il contrario, o forse parallelamente. “Non sono semplicemente vini da bere ma sono esperienze da ascoltare. Ogni etichetta porta con sé una storia, un’emozione,  un ricordo, i sentimenti ed i sogni che ci fanno vibrare. Pidrin, vino da ascoltare è il modo naturale di identificare Marco, le sue etichette, un territorio, un brand, soprattutto, un’idea” ci ha detto Laura, emozionata. Oltre alla tradizione, alla famiglia, alla vigna, al vino, alla musica (di cui Marco si occupa da sempre) c’è anche questo: tanta tanta emozione.

Tutto inizia nel 1999 quando Marco compra un terreno per produrre vino per sé.

“Mio nonno già negli anni Trenta  faceva il vino e lo vendeva alle osterie della zona. Occuparci della campagna per noi è come prendersi cura di uno di famiglia, anche se in realtà è lei che ci accudisce. Non abbiamo stemmi o casati, non abbiamo una storia di marchio alle spalle, non siamo  vignaioli da copertina o di grido, siamo semplicemente noi, la famiglia Cerutti. Mio padre Pidrin, con mio zio, due ragazzi di 77 e 88 anni, hanno sempre lavorato le vigne, passandomi l’amore per queste colline, riportandomi sempre a quelle che sono le nostre radici. Il vino non è solo un bicchiere di rosso o di bianco. Il vino è la mia, la nostra vita, quella dei miei figli e di tutti noi.”

La chiesetta di Sant’Alessandro (ricostruita nel 1933 sulle rovine della chiesa romanica) domina la vallata dei Talunit. Secondo la leggenda, se le campane  vengono suonate ogni volta che si avvicinava un temporale, il temporale non fa danni. Ecco perché quando si avvicinano le nuvole, Pidrin corre alla chiesa e suona le campane. Altrimenti, le sue mani vivono nella vigna.

Marco è il pioniere del Talunit: l’Azienda Agricola Pidrin si trova nelle colline di Borgomanero, in una zona vocata alla produzione di nebbiolo e vespolina. Dalla piccola produzione iniziale, la passione di Marco Cerutti cresce, facendogli acquistare terreni e boschi nella zona del Talunit: queste colline, ora completamente a vigna, sono tornate ad avere l’identità di un secolo fa. Un lavoro di recupero del territorio e della tradizione, un’enologia di ritorno in un luogo bellissimo, affacciato sull’area dei laghi (Lago d’Orta e Lago Maggiore) che porta alle Alpi, ma rivolto anche a Novara e alla pianura dove la produzione di riso di qualità è uno dei simboli del territorio..

Il bello è poi che i tre vini Pidrin sono uno dedicato alle donne di famiglia (si chiama Mulier per questo ed è un rosato straordinario), uno dedicato al territorio (il Talunit, appunto) e uno dedicato al papà, che è nato nel 1941 (e quindi ecco il “41“). C’è storia, tradizione, famiglia ed emozione. C’è un territorio pieno di risorse da visitare (e tanti professionisti del turismo a disposizione, come le guide turistiche abilitate dell’associazione Guidelaghi). Ora ci manca solo la musica tra i filari (che arriverà a breve, dobbiamo solo avere un attimo di pazienza), nel frattempo ascoltiamo questi vini e la musica che hanno dentro.

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