Val d'Orcia

Terra di vento e di deserto: la Val d’Orcia

Continua il nostro tour nelle valli toscane e oggi tocca alla Val d’Orcia

La Valle d’Orcia è nella provincia di Siena, vicinissima al confine con l’Umbria. Deve il suo nome al fiume che la attraversa, l’Orcia. La Valle è anche un importante parco, il Parco della Val d’Orcia appunto, che dal 2014 è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Il Parco della Val d’Orcia

Concepito il molti incontri informali tra uomini di cultura venuti da fuori e gli amministratori locali, il parco è diventato negli anni una solida realtà. E’ stato progettato da istituzioni locali con un team di esperti e comprende i territori comunali di Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d’Orcia. Punta a tutelare il paesaggio ma anche a promuovere lo sviluppo del lavoro e della vita dell’uomo. Riconosciuto dalla Regione Toscana come ANPIL (Area Naturale Protetta di Interesse Locale) il parco ricerca, incentiva e promuove tutte le attività economiche compatibili con la tutela dell’ambiente. Negli ultimi anni inoltre hanno assunto un ruolo importante le iniziative per la produzione di prodotti agricoli tradizionali e tipici.

Il paesaggio

Perfetto ed essenziale. Colline, calanchi, il corso sinuoso del fiume, i cipressi che coronano isolati le alture o che seguono ordinati l’andamento delle strade. Boschi di querce, oliveti e vigneti di Brunello e altri grandi vini di Toscana. A occidente chiude il paesaggio il Monte Amiata, il più alto vulcano inattivo d’Italia.

Le acque

La natura vulcanica del Monte Amiata si mostra dalle sorgenti termali di Bagno Vignoni e Bagni San Filippo. A Bagno Vignoni l’acqua sale da una profondità di 1000 metri e sgorga a una temperatura di 52° dalla meravigliosa vasca d’acqua al centro del Borgo. Poco distanti dalle terme troviamo le rocce del Fosso Bianco, dove la cascata di acqua calcarea ha dato ad uno spettacolo meraviglioso, “La Balena Bianca”, e la Grotta San Filippo, scavata in un grande blocco di travertino, antico rifugio di San Filippo Benizi per sfuggire all’elezione a Papa nel 1267.

I sentieri

Viottoli, carrarecce, sentieri invitano il visitatore a muoversi lentamente, ad assaporare ciò che vede, a sostare di fronte ai panorami e ai monumenti ma anche davanti ai dettagli del paesaggio. Ma non c’è bisogno di essere dei camminatori o dei cicloturisti provetti. Scoperta da trekker e biker inglesi e tedeschi, la ragnatele di strade bianche e sentieri che percorre la valle consente di scegliere tra decine di itinerari diversi. Gli amanti del vino, per esempio, possono salire a Montalcino attraversando i vigneti del Brunello. Chi preferisce i panorami può seguire il crinale tra Radicofani e Contignano, di fronte all’Amiata. Ma ce ne sono molti altri che vale la pena di seguire.

Questa è solo la prima parte… parleremo ancora della Val D’Orcia nei prossimi giorni.

Ringraziamo la Regione Toscana per le preziose informazioni.

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