Inauguro questa nuova rubrica con l’entusiasmo di una bambina, parlandovi del mio primo giorno a Roma.
Tralascio qui il mio primo giorno a Roma dell’età infantile, età di cui ricordo poche cose a dire il vero, figuriamoci la mia vacanza dagli zii romani! Certo a sapere che poi avrei vissuto a Roma 10 anni della mia vita e comprato una casa avrei voluto avere almeno un po’ di foto significative. Le ho cercate, non le ho.
Il Giubileo del 2000
Il mio primo vero giorno a Roma, fermo restando che forse c’è stata anche qualche gita scolastica in mezzo di cui non mi ricordo assolutamente, è stato per il Giubileo del 2000. Avevo appena compiuto 18 anni, ah beata giovinezza! Ero riuscita a convincere i miei (perché si sa un tempo le cose non erano come ora) a mandarmi 10 giorni a Roma. Con chi? Con la parrocchia, ma in compagnia dei miei migliori amici estivi, lui di Milano lei di Cava de’ Tirreni.
La Stazione Termini
Arrivata dalla lontanissima Calabria la stazione Termini mi sembrava un campo di combattimento, poco sicuro, dispersivo ma per me meraviglioso! Aspettavamo che qualche suora ci dicesse cosa fare seduti per terra, con gli zaini da campeggio più pesanti di noi. Ero felice, per niente impaurita, mi aspettavano 10 magnifici giorni con i miei magnifici amici e Roma era tutta da scoprire. E poi… poi avrei visto Papa Giovanni Paolo II!
Verso l’alloggio
Il nostro alloggio, come tanti per questa spedizione, era in una scuola sull’Aurelia, alla fermata Cornelia, ancora mi ricordo il McDonald’s ad angolo che ho rivisto molte volte quando a Roma mi sono trasferita.
Muniti di sacco a pelo prendiamo il nostro posto, conquistiamo un pezzetto di pavimento e ci lanciamo all’avventura. Mi ricordo ancora la strada a piedi con gli zaini sulle spalle e mi ricordo di AnnaRosa, che con lo zaino davanti è caduta per il peso, coi piedi in aria sembrava un pesciolino senz’acqua che freme per tornarci dentro.
Piazza di Spagna
La prima visita romana, in mancanza di appuntamenti con Papa, suore, preti e Gesù, è stata Piazza di Spagna. Ho pensato “Ma me la ricordavo più grande”, poi ho ripensato “Ma me la ricordavo quando?”. Che buffa che sono nelle mie esternazioni. Era agosto, un caldo incommentabile e una felicità immensurabile! L’area di libertà che respiravo mi faceva vedere quella città già magnifica ancora più bella, ancora più maestosa, e io che camminavo tra quei sanpietrini sembravo un’americana in vacanza, col vestitino leggero, i capelli raccolti e 18 anni sulle spalle, quale leggerezza!
La sera
La sera il ritorno è stato traumatico, la stanchezza del viaggio, il sole addosso del pomeriggio, un sacco a pelo che mi aspettava invece di un letto, una doccia da farsi chissà dove… ma in fondo cosa importava? Ero a Roma nella città eterna!
… Continua
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