Un viaggio a sud della Sardegna

La costa del Sud della Sardegna è quella più autentica e selvaggia, dove si respira aria di libertà e di natura incontaminata.

Procediamo il nostro Tour in Sardegna, dopo aver terminato 15 giorni al nord, ci spostiamo verso sud. Questo è un tour che comprende sempre 15 giorni e ci porterà a scoprire le meraviglie che troviamo a sud della Sardegna.

Per questo viaggio itinerante nella zona sud della Sardegna il modo migliore per muoversi è con l’auto, infatti questo vi permetterà di avere maggior libertà di spostamento e potrete gestire il vostro tempo come desiderate. La strada statale che attraversa questo territorio, e che si snoda lungo il litorale, prende il nome di Sulcitana, e regala viste mozzafiato, scorrendo parallelamente alla costa.

Cagliari

Nel centro storico si trovano l’Anfiteatro romano risalente al II secolo d.C, la Cittadella dei Musei , il Palazzo Viceregio, sede della dinastia sabauda ed il Duomo dedicato a Santa Maria che domina piazza Carlo Alberto. Una visita molto affascinante è alla città sotterranea, nel cuore del centro storico. Si accede dalla Villa di Tigellio, e si intraprende un percorso ipogeo attraverso le cisterne scavate dai Fenici. Il principale quartiere storico di Cagliari è Castello, circondato da alte mura e torri erette dai Pisani: tra queste ricordiamo la Torre dell’Elefante e la Torre di S. Pancrazio, entrambe di calcare bianco.

Nella natura

Un’escursione di qualche ora può essere dedicata alla scoperta della meravigliosa natura che circonda Cagliari, come lo Stagno di Molentargius e la Laguna di Santa Gilla. Sono due aree protette, popolate da molti uccelli e sopratutto da fenicotteri rosa. Dopo aver visitato musei e monumenti per qualche ora di relax si può fare una passeggiata sul vicino Lungomare Poetto: ricco di bar e altre attrazioni turistiche, è la meta ideale per un suggestivo aperitivo al tramonto.

Villasimius

Dopo due giorni di visita nella città del sole, il viaggio prosegue verso la costa est del sud della Sardegna, avvicinandoci alla zona di Villasimius, tra spiagge bianchissime e vegetazione lussureggiante. La strada che ci conduce a questa località è mozzafiato, affacciata sul Mediterraneo, tutta curve e tornanti. La ragione principale della sosta a Villasimius sono le spiagge, tutte bellissime e con acque turchesi e cristalline da ricordare quelle dei Caraibi.

Le spiagge

Tra queste non potrete perdere: Porto sa ‘Ruxi, Piscadeddus., Campus, Cuccureddus, Campulongu, Spiaggia del Riso, Spiaggia del porticciolo, La Fortezza, Santo Stefano, Cala Caterina, Cala Burrone, Cava Usai, Porto Giunco, Notteri, Timi Ama, Simius, Is Traias, Porto Luna, Manunzas, Giuanni Andria, Riu Trottu, Punta Molentis e Procceddus. Nei pressi di Villasimius. Inoltre c’è una vecchia cava di granito, Cava Usai, che vale la pena visitare.

Costa Rei

L’itinerario prosegue in direzione Costa Rei, percorrendo una strada con tornanti molto ripidi, ma che regalano forti emozioni ad ogni scorcio che si intravede. Come il resto della Sardegna, anche qui è la bellezza del mare a farla da padrone, lunghe spiagge e lagune. Inoltre a Costa Rei si trova il complesso di Cuili Piras, un sito archeologico celebre per la sua somiglianza con Stonehenge, in Inghilterra.

 

Pula e le rovine di Nora

Da Villasimius, riprendiamo la statale per ritornare verso Cagliari e continuare il nostro viaggio sul lato ovest dell’isola. La prima città che incontreremo è Pula, che dista solo 30 minuti da Cagliari. Il paese è molto grazioso, ma la vera attrazione è Nora, l’antica città romana situata sul vicino promontorio di Capo di Pula. Il promontorio separato dalla terraferma da un istmo che si estende in due punte, la Sa Punta ‘e Su Coloru, e la Punta del Coltellazzo.

Le rovine di Nora

Secondo alcuni storici le rovine di Nora costituiscono il primo insediamento dell’isola, e sono conservati resti di molti edifici, come un teatro del I secolo d.C, il tempio dedicato alla dea Tanit, il Foro, e un complesso termale ricco mosaici. Molti di questi reperti sono conservati nel Museo Archeologico di Cagliari. Da Pula si prosegue per Santa Margherita di Pula, la strada è lontana dalla costa rispetto alla precedente, infatti si abbandona la statale Sulcitana per prendere la panoramica della Costa del Sud.

 

Chia e Teulada

Siamo ormai alla metà del nostro viaggio, ma le zone  che meritano di essere visitate sono ancora molte. Proseguendo sempre verso Sud Ovest incontriamo la località di Chia. In questa zona, fino ad arrivare a Capo Spartivento, si aprono chilometri di spiaggia bianchissima affollate soprattutto da surfisti. Le dune più belle sono quelle della spiaggia Su Giudeu e della spiaggia Sa Colonia. La prima è molto caratteristica poichè è separata da una piccola isoletta divisa da una profonda incisione e si può raggiungere rapidamente a nuoto il versante opposto nuotando tra i fondali pieni di pesci.

Molto suggestiva è la Cala del Morto

non solo per il nome, ma perchè è la più incantevole della zona ed è raggiungibile solo a piedi. Infine, l’ultima spiaggia da non perdere a Chia è la famosissima Cala Cipolla decorata da ginepri, e da dove inizia un piccolo sentiero che in venti minuti conduce alla località Capo Spartivento col suo omonimo faro. A Cala Cipolla sembra di stare sulla Costa Smeralda, con la sabbia chiara ed il mare turchese.

Le altre spiagge

Superata Chia la strada prosegue in salita ed inizia uno dei tratti di costa più belli d’Italia. Il litorale è molto frastagliato, ed in ogni anglo si cela una caletta nascosta, isolotti e torri. Seguendo la strada panoramica prima si incontra il centro di Perdalonga, poi la spiaggia della Tuerredda, quindi si risale il promontorio di Capo Malfatano per ridiscendere alla spiaggia di Piscinnì e l’isola Campionna per arrivare infine al Porto di Teulada.

La penisola del Sulcis

Allontanandosi da Teulada, si può optare per una sosta Porto Pino, una località molto affascinante, circondata da stagni popolati dai fenicotteri rosa, e sovrastata da due dune dalle quale si può godere di una grande tranquillità ed di un paesaggio fiabesco. Dopo questa breve sosta ci dirigiamo verso l’isola di Sant’Antioco, che insieme all’isolotto di San Pietro compone l’arcipelago del Sulcis. Collegata alla Sardegna da un istmo, il paesaggio di questa zona è più rurale, con pascoli, una fitta macchia mediterranea, baie deserte, pescatori, cucina tipica e vita semplice.

Da visitare il fiordo di Cala Lunga

con acqua molto bassa e la spiaggia di Coqquaddus, la cui particolarità è la grande presenza di pesci e meduse dai colori più vari. Poco distante da questa spiaggia c’è un bellissimo promontorio con annessa torre, la Torre Cannai. Tra le altre attrazioni culturali dell’isola vi consiglio la Chiesa Parrocchiale, il Museo Etnografico, il Museo Archeologico e la Necropoli Punica. Curioso è il Museo del Bisso, di Chiara Vigo, l’ultima erede dell’arte di lavorare il bisso, una rara seta del mare.

Calasetta

Il giorno seguente possiamo dedicarlo alla visita di Calasetta, nella zona nord della piccola penisola, un bel porticciolo puntellato di casette bianche, da dove ci si imbarca per la visita all’isola di San Pietro.  L’Isola è molto accogliente, la prima spiaggia che si incontra è quella di Bobba, un vero e proprio gioiello racchiuso in rocce scure e massicce, da cui si intravede scintillante l’azzurro del mare. Da Bobba parte una strada lastricata che porta alle Colonne di Carloforte, sono due colonne di roccia vulcanica che nascono dal mare.

Costa dell’Iglesiente

Il nostro itinerario nella regione del Sud della Sardegna continua sulla costa dell’Iglesiente da Masua a Piscinas passando per Cala Domestica. Questo è il tratto più lungo da attraversare in auto, ma ci mostra la Sardegna più autentica e genuina, con un paesaggio aspro e montuoso. Prima di raggiungere Iglesias si attraversano le due località di Nebida e Masua, il primo è un piccolo paese sospeso sulla roccia che scende a picco sul mare, il secondo, invece, un centro minerario, con una spiaggia di rara bellezza. Da qui si ammira l’imponente Pan di Zucchero, il faraglione che si erge a pochi metri dalla riva e che, con i suoi 133 metri di altezza, è uno dei più grandi d’Europa. Dopo questi paesaggi mozzafiato riprendiamo la strada interna per arrivare ad Iglesias dove ci fermeremo per una notte. Infatti, questa’area montuosa merita una sosta nel suo centro storico risalente all’età medievale.

Gli edifici

Tra gli edifici da visitare vi consiglio, la Cattedrale di Santa Chiara, Nostra Signora di Valverde, la Chiesa di San Francesco ed infine il Castello di Salvaterra che domina e protegge dall’alto la città. Interessante è anche la visita a qualche centro minerario di cui Iglesias vanta una lunga tradizione, il più importante è quello di Monteponi, trasformato in un esempio di archeologia industriale. L’Iglesiente è una sorta di museo a cielo aperto per le numerose aree industriali.

 Buggerru e Cala Domestica

Il giorno seguente si riprende la strada per Buggerru, che è formata da un enorme tornante che si snoda tra le case abbandonate dei minatori. Continuando verso nord si raggiunge la vallata di Cala Domestica, una spiaggia isolata, incastonata in un fiordo profondo, formata da calette raggiungibili solo a piedi attraverso dei sentieri attraverso i quali nel passato si muovevano i carrelli delle miniere. Superato Buggerru improvvisamente si scopre la vista sull’ampia spiaggia di Portixeddu e su Capo Pecora, a cui si può fare una breve sosta per godersi questo litorale quasi intatto.

Oristano e la Costa Verde

L’ultima tappa del nostro tour sarà la zona di Oristano, che da Buggerru si raggiunge in un’ora e mezza di auto. Durante il tragitto attraverseremo tutta la Costa Verde che regala soste immerse nel silenzio, pace e tranquillità. Lontana dal lusso delle maggiori località turistiche Sarde, questa zona ci porta ad immergerci nel folklore locale.

 

Pistis e Torre dei Corsari

Prima di arrivare ad Oristano si incontrano le località di Pistis e Torre dei Corsari, che prende il nome dalla torre di Flumentorgiu. Qui fortunatamente le spiagge sono ancora poco battute dal turismo e hanno conservato il loro aspetto naturale. Da qui si raggiunge la prossima tappa della nostra visita, vale a dire Piscinas, un piccolo villaggio caratterizzato dal susseguirsi di cale sabbiose circondate da bassa vegetazione mediterranea. Qui emergono imponenti delle dune alte un centinaio di metri, che penetrano nell’entroterra per più di un chilometro e si tuffano in un mare verde smeraldo.

Tharros e Oristano

Proseguendo verso il golfo di Oristano ci spostiamo a Tharros, dove non può mancare la visita al sito archeologico di età romana. Il sito ospita anche un tempio punico del IV-III sec. a.C. ed un santuario di età  fenicia. Finalmente giungiamo ad Oristano, dove sono diverse le attrazioni da visitare. Iniziamo con Piazza Eleonora e Piazza Roma, luogo d’incontro dei giovani che la sera si riuniscono ai suoi piedi. Ancora il Palazzo Comunale, il Palazzo dell’Archivio Storico, il Palazzo Corrias-Carta, il settecentesco Palazzo Mameli.

Il museo archeologico

A pochi passi dal centro storico c’è il museo archeologico della città, l’Antiquarium Arborense, che ospita l’importante collezione raccolta nell’area di Tharros e nella penisola del Sinis. Spostandoci maggiormente nell’entroterra, invece troveremo due località dalla grande importanza storica: Cabras, con la sua vitalità e Terralba, da sempre tempio sardo del vino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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