Giordania

Una terra antica: tour archeologico della Giordania

La Giordania è una terra antica.

Una terra in cui per migliaia di anni si sono incontrati, e scontrati, popoli, culture, portatori di religioni e di leggende, eserciti e viandanti. La Giordania è un libro aperto sull’antichità, tra storie della Bibbia, storie della via della Seta, storie dell’Impero romano. Sono le storie che ancora oggi i suoi siti archeologici ci raccontano.

Vi propongo un tour virtuale tra le antichità della Giordania. Perché se tutti noi conosciamo Petra, è vero che oltre ad essa ci sono tanti altri siti archeologici incredibili e davvero unici. Scopriamoli insieme.

Storie della Bibbia: Monte Nebo, Macheronte e Madaba

Narra la Bibbia che Mosé, poiché aveva spaccato in uno scatto d’ira le Tavole della Legge, fu condannato da Dio a vedere da lontano la Terra Promessa verso cui aveva guidato il popolo degli Ebrei, ma a non potervi entrare. Mosé dunque morì sul Monte Nebo, dal quale si vede la Terra Promessa. Qui si trova la sua tomba e qui da sempre si trova un luogo di culto che, con l’avvento del Cristianesimo, è divenuto una chiesa decorata con bellissimi mosaici. Inutile che ve lo dica, da qui la vista è davvero suggestiva: un panorama sconfinato, carico di aspettative e di rimpianti: come quello di Mosé.

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La vista suggestiva dal monte Nebo: la stessa che vide Mosé

Macheronte è legato ad un episodio spiacevole del Nuovo Testamento: doveva essere infatti il Palazzo di Erode nel quale la bella Salomé chiese di ballare in cambio della testa di Giovanni Battista che fu, così, decapitato. Per raggiungere le rovine, che si trovano sulla cima di un’altura, bisogna percorrere un lungo percorso a piedi sui monti desertici e percorsi da pecore. Le rovine lasciano solo intuire la grandezza del palazzo di un tempo, ma il luogo, pur se spoglio, è molto suggestivo.

Il Mosaico di Palestina si trova a Madaba, decora il pavimento di una chiesa cristiana e raffigura una mappa, la mappa della Palestina e della Giordania, per l’appunto, compresa tra il mar Mediterraneo il mar Morto e il fiume Giordano. Raffigura città legate ad eventi biblici ed evangelici ed è una fonte incredibile di informazioni per rendersi conto delle conoscenze geografiche antiche.

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Un particolare del grande Mosaico di Palestina a Madaba

La Giordania romana: Gadara e Gerasa

A Gadara Gesù secondo il Vangelo guarì gli Indemoniati. Di questa città romana, da cui si vede il Lago di Tiberiade, anch’esso pieno di suggestioni evangeliche, rimane, spettacolare, l’ampia via colonnata, la strada principale della città e il teatro, costruito nella pietra nera locale nella quale sono costruite anche le case ancora oggi abitate da famiglie e che sono però parte integrante dell’area archeologica!

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La via colonnata di Gerasa

Gerasa è semplicemente spettacolare: una città romana molto ben conservata: nel suo circo, appena fuori dalla città, ancora oggi si svolgono spettacoli di corse di cavalli (con finalità turistica, ma tant’è); lo stesso dicasi del teatro, all’interno della città, dove ancora oggi si esibiscono orchestre e spettacoli. Varcata l’imponente Porta di Adriano, l’imperatore che monumentalizzò Gerasa, ci si ritrova nel grande foro ovale: una piazza dalla forma ovale colonnata. Le colonne accompagnano poi la lunga via principale della città, sulla quale affacciano gli edifici pubblici principali fino ad un’altra porta monumentale, in fondo. La passeggiata su questa lunga via è un’immersione totale nell’antico, spettacolare.

E finalmente… Petra

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Il cosiddetto “Monastero” una delle monumentali tombe nabatee di Petra

Petra non poteva essere che il punto di arrivo di questo nostro tour. Il sito archeologico più noto della Giordania nel mondo gode giustamente della sua fama. Petra fu una città nabatea prima ancora che romana. I Nabatei erano un popolo che viveva in queste terre in epoca antica e che controllava il tratto giordano delle vie carovaniere che dall’Oriente giungevano al Mediterraneo. La città sorgeva in una posizione strategica per i commerci e per questo fu conquistata dai Romani e tenuta in particolare considerazione. Della città si conservano bene il teatro, i templi e… le tombe.

Già, quelle costruzioni spettacolari, che poi altro non sono che scavate nella roccia, sono tombe: il Kasneh, in cui ci si imbatte quando si sbuca dal Siq, l’immagine più nota e più suggestiva di Petra, altro non è che una tomba, monumentale, scavata nella roccia, di età nabatea. A Petra sono numerose le tombe rupestri scavate nella roccia ma rese monumentali perché le facciate conservano colonne, frontoni, statue, decorazioni varie. Tra quelle più note un’altra, spettacolare, il cosiddetto Monastero, si raggiunge dopo un impervio sentiero percorso anche da asinelli guidati da ragazzini spericolati.

In valle, invece, sono i cammelli, placidi e pigri, ad attirare la vostra attenzione. Ma non vi distraete, perché Petra va vissuta al dettaglio, cogliendo ad esempio le variazioni di colore delle rocce, oppure percorrendo il SIq, il lungo e stretto canyon che conduce a Petra, con l’inquietudine di chi spera ad ogni curva di essere arrivato. Ma non c’è niente da fare: quando arrivi lì davanti, alla fine del Siq, non sei preparato per niente.

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Il Kasneh ti si para davanti, luce che squarcia il buio del Siq.

Se ti è piaciuto questo itinerario archeologico della Giordania e ti piacerebbe percorrerlo, sappi che alcuni tour operator italiani e gruppi specializzati di viaggi con l’archeologo organizzano viaggi proprio dedicati all’archeologia.

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