appartamento in australia

Il mio appartamento in Australia

Il mio appartamento in Australia

Dove ho vissuto appena arrivata e il mio primo appartamento in Australia.

Per prima cosa, vi scrivo dal bordo piscina della villa dei genitori del mio ragazzo. Oggi, 22 Marzo 2018, è ufficialmente iniziato l’autunno ma per fortuna il cielo ci regalerà ancora diverse giornate calde e soleggiate.

I primi tre mesi 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ stato bellissimo vivere qui per i primi 3 mesi dopo il mio arrivo e infatti ci fa sempre tanto piacere passare a trovare la famiglia. I miei “suoceri” – le persone più gentili, ospitali e amorevoli che potessi incontrare – mi hanno accolto come una quarta figlia. I fratelli del mio ragazzo, sostanzialmente, come una “amica che viene da un posto alla moda”, una persona alla quale mostrare con orgoglio i nuovi acquisti in fatto di vestiti o a cui chiedere costantemente consigli su cosa e dove mangiare a Melbourne.

Quante domande?

-“Ragazzi, sono appena arrivata, come posso essere io quella che da consigli a voi?

-“Ma tu sei italiana, ti basta un’occhiata per capire se un ristorante è buono o no”.

Hanno anche provato ad insegnarmi a giocare a basket con loro, ma senza successo. Quando andiamo insieme al parco dietro casa preferisco quindi portare un libro e sedermi vicino al loro pooch, Lilly. Leggo e ascolto il rumore del pallone che rimbalza sul cemento, nonché la vasta gamma di insulti in slang australiano che si lanciano l’un l’altro.

Ma era tempo di andare

Nonostante la vita in famiglia fosse confortevole e piacevole sotto ogni punto di vista, sentivo il bisogno di avere un posto mio, uno spazio base, bianco e vuoto, dove poter ricominciare la mia vita da capo. E, diciamocelo: poter girare comodamente in pigiama per casa, non lavare subito i piatti se non ne ho voglia e cose del genere. Ed il mio ragazzo sarebbe stato l’unica persona con cui avrei mai voluto condividerlo.

Una casetta tutta per noi

Così la scorsa settimana ci siamo trasferiti in un appartamento a 5 minuti di macchina da qui. Trovare un appartamento a Melbourne è  più difficile di quanto potessi immaginare. Con una popolazione che cresce di circa 15000 persone al mese (sì, avete letto bene), la città riesce con fatica a soddisfare l’enorme domanda di case ed appartamenti. Il risultato è che moltissime persone, soprattutto i giovani, condividono appartamenti in centro o unità familiari nei quartieri circostanti. Sebbene sia possible trovare stanze o posti letto grazie a siti specifici o a gruppi dedicati su Facebook, aggiudicarsi un intero appartamento, o peggio, una villa, è quasi impossibile. Per fare domanda bisogna presentare di tutto: documenti, contratti di lavoro, estratto conto bancario, referenze dei precedenti locatori e, talvolta, una lettera motivazionale. Praticamente un colloquio di lavoro. E se un candidato non è australiano, o non possiede un contratto di lavoro full-time, o non ha referenze australiane, finisce direttamente in fondo alla classifica.

Curiosità

Sapevate che in Australia esiste la cosiddetta Vacant Property Tax? Una tassa che un proprietario deve pagare allo Stato se un suo immobile rimane sfitto, vacante, per più di due mesi?.La richiesta di abitazioni in affitto, come abbiamo appena visto, è infatti così alta che lo Stato non tollera sprechi in questo senso.

Che fortuna

Trovare il nostro bilocale a Thornbury, un quartiere molto servito e ancora in sviluppo, è stato, quindi, un miracolo. La sorte ha voluto che la parrucchiera di mia “suocera” le parlasse di questo suo apartment che si sarebbe liberato di lì a due settimane. Dopo esserci fatti avanti, ci siamo rallegrati nel sapere che la dolce signora aveva deciso di ignorare le 50 offerte che aveva ricevuto in soli tre giorni su Gumtree (la versione Australiana di Subito.it) e di assegnare l’appartamento direttamente a noi.

Come lo arrediamo?

Piccolo, luminoso e moderno, è già diventato il mio rifugio sicuro, il mio posto preferito in tutta la città. Lo stiamo arredando con gusto – anche troppo, ma qui a quanto pare se non hai una Instragramcasa non sei nessuno – e sempre cercando di rispettare il nostro budget.

I regali del quartiere

Da questo punto di vista, l’intervento di mia “suocera” è stato determinante: ha scritto una mail nella mailing list del quartiere –una “ficata” colossale. Gli abitanti di Northcote si sentono molto uniti e si sostengono a vicenda- informando i vicini del nostro spostamento e invitandoli a donare qualsiasi cosa di cui avessero voluto sbarazzarsi. Non indovinereste mai la quantità di oggetti in ottime condizioni che queste ricche famiglie ci hanno donato al grido di “Non l’ho MAI usato!”, “Non l’ho MAI aperto!”: un divano di pelle a due posti e un televisore (di una marca sconosciuta ma perfettamente funzionante) da due cari amici, pentole, padelle, un frigorifero, calici da vino, una scrivania, asse da stiro, cornici di ogni forma e dimensione e mi fermo altrimenti l’elenco non finirebbe più.

Mai sprecare

Inoltre, nonostante tutti qui intorno abbiano un reddito molto più alto della media non solo italiana, ma anche Australiana, il rifiuto dello spreco e, in generale, l’attenzione per l’ambiente sono valori fondamentali. Come si sarebbero dispiaciuti se avessimo comprato una scrivania nuova invece di chiederne una in dono al resto del quartiere!

-“In questo modo non spendete un dollaro e aiutate tutti noi a riciclare ed evitare acquisti e consumi superflui”.

Queste parole hanno accarezzato le mie orecchie come un sublime coro angelico.

Curiosità

Tra le mail che vengono inviate alla mailing list di quartiere ricordo:


-“Il limone nel mio giardino è carico di frutti. Chiunque abbia bisogno di limoni entri pure e si serva!”

-“Ho piantato una nuova pianta di rosmarino nell’orto comune a Nash Street”

-“Qualcuno ha una tenda da campeggio da prestarmi per 5 giorni?

-“Regalo scrivania. Se siete interessati passate da me oggi dalle 9 alle 12”.

 

House-sitting in Australia

Durante i primi dieci giorni dal mio arrivo in Australia ho avuto la possibilità di vivere gratuitamente in una splendida villa con giardino con il mio ragazzo. Come? Facendo la house-sitter! Sempre grazie alla mailinglist di quartiere (ma esistono anche pagine Facebook e siti dedicati, spesso a pagamento) abbiamo saputo di una famiglia che sarebbe partita per dieci giorni alla volta della Nuova Zelanda per festeggiare l’arrivo del 2018. Ci hanno lasciato le chiavi della loro villa chiedendoci solo di prenderci cura di Leeroy, un dolcissimo blue heeler -un cane pastore tipico australiano- che mi ha fondamentalmente iniziato al mondo degli animali domestici (anzi aspettate: criceto e pesce rosso valgono?). Inutile dire che io e il mio ragazzo ci abbiamo preso gusto e alla fine siamo stati house-sitters per un totale di 20 giorni distribuiti su tre case, e ci siamo presi cura in totale di due cani, due gatti, tre galline e… un nido di api!

Scrivi un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

1 Commento